Il teatro come strumento con cui l’uomo conosce se stesso
Partono a gennaio 2024 i nuovi corsi della Scuola del TeatroConsapevole
“Non è il teatro che è necessario, ma assolutamente qualcos’altro. Superare le barriere tra me e te: arrivare ad incontrarti per non perderti più tra la folla, né tra le parole, né tra le dichiarazioni, rinunciare alla paura e alla vergogna alle quali mi costringono i tuoi occhi appena gli sono accessibile tutto intero. Non nascondermi più, essere quello che sono. Almeno qualche minuto, dieci minuti, venti minuti, un’ora.
Trovare un luogo dove tale essere in comune sia possibile…”
Jerzy Grotoswky
Recitare personaggi conduce alla consapevolezza sempre più lucida delle nostre stesse maschere, il personaggio che indossiamo nella vita di tutti i giorni.
Il teatro è dunque una via che ci porta a conoscere i nostri falsi io, uno strumento d'Autoconoscenza
Riconoscendo chi non siamo, gradualmente si fa strada nell'uomo l'intuizione di un Centro stabile: Chi realmente siamo.
Il TeatroConsapevole nasce dall'incontro del Teatro con la Meditazione.
Il Teatro è Azione, la Meditazione è pratica di Consapevolezza.
Portare consapevolezza nell'azione, nel qui e ora di ogni istante di vita è l'obbiettivo di questo insegnamento.
L'ipotesi di lavoro è che tra una cosiddetta "persona reale" e, poniamo il caso, un personaggio scespiriano non ci sia alcuna SOSTANZIALE differenza.
Se puoi osservare il tuo corpo, le tue emozioni, addirittura il flusso del tuo pensiero tu non sei alcuna di queste parti, esse compongono il tuo personaggio, la tua maschera.
L'osservazione amorevole e attenta delle nostre maschere conduce verso una lenta e graduale disidentificazione da queste. Tra l'altro molti problemi relazionali sono dovuti ad una eccessiva identificazione con i nostri personaggi. Lo spostamento del punto di vista, l'abbandono delle rigide prese di posizione, dei pregiudizi su di sé e sul prossimo sono alcuni dei frutti della disidentificazione.
Ti sei mai fermato ad osservare la naturalezza con cui un bambino passa dal pianto al riso?
Non è ancora identificato con alcuna parte di sé. Se un istante piangi e l'istante dopo sai ridere realizzando che tu non sei né l'uno né l'altro, questa presa di coscienza ti permette di giocare con la vita.
Solo la percezione di ciò che è stabile, l'intuizione del mistero che ci inabita conduce l'attore verso le più alte performances e la persona reale ad agire la propria vita con più distacco e leggerezza. E autenticità.
La Disidentificazione ti aiuta a rilassarti, "giocando" con le emozioni. Se sei rilassato ogni emozione può attraversarti: esse emergeranno spontaneamente e non dovrai forzarle e spingerle nel cosiddetto personaggio, allora diventi strumento nelle mani del Creatore e il Creato può manifestarsi in te: a quel punto che differenza c'è se stai agendo la tua vita o recitando un personaggio? Il palcoscenico è lo stesso. Qui e Ora.
Informazioni corso: 339 7962277
Ora dimentica le parole e vieni a giocare!!